Varsavia, 1941. Il ghetto è chiuso, la fame e la paura crescono. Ma c’è una donna che non resta a guardare. Si chiama Irena Sendler, è un’infermiera, e ogni giorno rischia la vita per salvare i bambini ebrei. Li nasconde in sacchi, li fa uscire in ceste o nel doppiofondo dell’ambulanza. I loro nomi li scrive su foglietti minuscoli e li nasconde dentro una bottiglia di latte, che sotterra sotto un albero. Quando la guerra finisce, dentro quella bottiglia ci sono 2.500 nomi. 2.500 bambini strappati all’orrore della Shoah. Questa è la sua storia. Vera. Commovente. Indimenticabile.